Consumare una porzione di mirtilli da circa 150 grammi al giorno riduce del 15% i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. A sostenerlo è una ricerca condotta dalla University of East Anglia in collaborazione con diversi atenei, tra cui anche quello di Harvard e pubblicata sull’American Journal of Clinical Nutrition.
Il gruppo di ricerca ha analizzato gli effetti dei mirtilli sulla sindrome metabolica, una condizione che colpisce un terzo degli adulti in Occidente e che comprende almeno tre fattori tra ipertensione, glicemia alta, eccesso di grasso corporeo intorno alla vita, bassi livelli di “colesterolo buono” e alti livelli di trigliceridi.
Sono state analizzate per sei mesi 138 persone. I ricercatori hanno esaminato i benefici del consumo di porzioni da 150 grammi (una tazza) rispetto alle porzioni da 75 grammi (mezza tazza). I partecipanti hanno mangiato i mirtilli in forma liofilizzata e un gruppo placebo ha ricevuto un’alternativa di colore viola fatta di coloranti e aromi artificiali.
“Abbiamo scoperto che mangiare una tazza di mirtilli al giorno portava a miglioramenti sostenuti della funzione vascolare e della rigidità arteriosa, riducendo il rischio di malattie cardiovascolari tra il 12 e il 15%”, ha spiegato Peter Curtis, ricercatore che ha condotto l’analisi.